Ruggero Mancini

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La Finanza in Azienda “EBIT/OF”

2022-01-31 09:51

Ruggero Mancini

Supporto alle imprese, Supporto alle imprese,

La Finanza in Azienda “EBIT/OF”

Il compito della finanza strategica è trovare un punto ottimale per accrescere il valore aziendale

 

 

 

 

 

Il compito della finanza strategica è trovare un punto ottimale per accrescere il valore aziendale attraverso l’individuazione delle modalità corrette e opportune di rapportarsi con i fornitori di Capitale di Rischio e di Debito al fine di mantenere relativamente* contenuto il costo del capitale, in modo che corrisponda alla massimizzazione del valore aziendale.

 

L’equilibrio finanziario ha un ruolo “operativo” se la sua finalità è concorrere a massimizzare il valore dell’impresa; un ruolo possibile in considerazione dell’effetto imposte sul debito, dei costi di agenzia, di controllo dell’impresa, oltre ai costi di fallimento.

 

Questo punto di vista è importante perché consente di collegare il profilo finanziario alle ordinarie attività di gestione dell’azienda.

 

Il vantaggio di una decisione in azienda è commisurato alla sua capacità di generare o elevare il valore.

 

Concentrarsi sulle attività, decisioni, sulle determinanti in grado di incidere sul valore aziendale, consente di improntare la gestione a precisi criteri finanziari.

 

La scarsa conoscenza delle dinamiche finanziarie, porta spesso a rappresentare un disequilibrio finanziario come  un elemento critico della vita dell’impresa, ovvero, un problema dalla cui soluzione dipende, in misura decisiva, il successo di un’impresa o il suo fallimento.

 

Tuttavia il profilo finanziario NON può ritenersi un profilo critico per l’azienda, in quanto le criticità aziendali seguono una sequenza precisa:

Valutazioni/Problemi Strategici ➡️Valutazioni/Problemi di Mercato ➡️ Disequilibri Economici ➡️ Disequilibri Finanziari ➡️ Insolvenza (Disequilibrio Patrimoniale)

La condizione di equilibrio/disequilibrio finanziario è una Conseguenza e non la causa di elementi di ordine precedente, il denaro è strumentale al perseguimento dei fini aziendali.

 

Ottimizzare un equilibrio prescinde dalla considerazione che ne rappresenti la causa di funzionamento.

 

La finanza è una funzione secondaria, solo strumentale al raggiungimento degli obiettivi dell’impresa, i quali trovano l’aspettativa di essere raggiunti, nella consapevole conoscenza, ideazione, valutazione, pianificazione, in relazione al mercato di riferimento, e alle capacità organizzative dei fattori di produzione,  dando luogo alla strategia, alla quale la finanza si offre come mezzo, veicolo per la sua realizzazione.

 

 

Il fatto che sia una conseguenza e non la causa, non esclude che l’area finanza, anche se in subordine a ragioni economiche, possa divenire un’area critica; per quanto derivata dall’attività oppure originaria, la finanza diviene un punto critico, la cui soluzione, per essere definitiva, deve poter prevedere un intervento nelle aree che la precedono in particolare economica e ancora prima nella strategica.

 

In considerazione di quanto esposto, invito è osservare il “Problema Finanziario” da un punto di vista diverso, più utile all’impresa.

 

Vedere la finanza come un area critica, come un problema, induce a risolverlo creando nuova finanza, invece, una soluzione più efficace è vederlo come una “Risorsa” aiuta a concentrarsi sule cause.

 

L’etimologia di Problema, “proporre, mettere innanzi”,” avanti, gettare”,  trova una soluzione in progetto “gettare avanti”;  Progetto e Problema possiamo definirli come  l’aspettativa e la conseguenza della medesima azione.

 

Una performance finanziaria deludente consente di esprimere delle considerazioni, valutazioni sugli aspetti economici dai quali deriva,  esprime inefficienze e dinamiche economiche subottimali.

 

La finanza è l’area dove si manifestano i sintomi e la sua misurazione non è altro che il termometro.

 

Anche se a nessuno verrebbe in mente di cambiare il termometro qualora questo misurasse una temperatura elevata, molti imprenditori, aziende, tentano, inutilmente, di negare la lettura del dato finanziario e provare a cambiare il termometro!

 

Una regola utile, efficace, per quanto di prima approssimazione per la valutazione del grado di tensione finanziaria, consiste nel monitorare il rapporto EBIT/OF, che offre una prima significativa informazione da riconsiderare successivamente alla luce di altri elementi qualitativi che emergono da analisi più approfondite.

 

Grazie

Ruggero MANCINI

 

 

 

 

*relativamente: il costo del capitale e la sua “convenienza”, non debbono essere valutati in termini assoluti (sulla base di costo o del tasso), ma in relazione al contesto aziendale e soprattutto in relazione alla redditività attesa dall’investimento.

 

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