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"Miglioriamo le nostre decisioni ”: Come agisce il sistema della PAURA

2022-01-06 20:51

Ruggero Mancini

"Miglioriamo le nostre decisioni ”: Come agisce il sistema della PAURA

Di qualsiasi cosa si tratti, è una Decisione!Alcune nozioni, specie in particolare momenti, possono fare la differenza

 

 

 

 

 

 

Di qualsiasi cosa si tratti, è una Decisione!

Alcune nozioni, specie in particolare momenti, possono fare la differenza, come una decisione presa con o senza questa consapevolezza.

Siamo consapevoli?

Economia, Salute e Sociale non sono in conflitto tra loro, se questo accade dipende esclusivamente dalle vere intenzioni con le quali, gli individui, orientano le decisioni, dai reali scopi e obiettivi, se difformi da quelli dichiarati.

 

Per migliorare la qualità della vita e l'ampiezza dei risultati desiderati è importante conoscere come prendiamo le nostre decisioni ed essere a conoscenza della nostra razionalità limitata che, in modo controintuitivo, non rappresenta un limite ma un vantaggio, quando abbiamo modo di conoscerla ed apprezzarne il funzionamento.

 

Non sono le “cose”, “le azioni” ad essere in conflitto con i nostri obiettivi, la responsabilità non è della “cosa”o dello strumento ma, dalla decisione che ne precede la definizione.

 

Sono le intenzioni e le decisioni ad orientare gli strumenti (cose. azioni, comportamenti) che rappresentano i mezzi attraverso i quali cerchiamo di raggiungere lo scopo (quasi mai apertamente dichiarato spesso non consapevole).

 

Le Emozioni orientano le azioni: conosciamo il sistema  della Paura​

Nell’essere umano e nei mammiferi, esistono ed agiscono diversi sistemi neuronali o "circuiti" legati alle emozioni, che sono responsabili della nostra vita tanto che le loro alterazioni, iperattivazione ed inibizione sono alla base delle principali malattie psicosomatiche e dei disturbi psicologici oltre ai temi dei quali ci occuperemo legati alle decisioni in ambito economico, finanziario quindi, sociale, aziendale e politico in funzione delle conseguenze che sono in grado di generare sulla collettività in termini di utilità e soprattutto della capacità di determinare gli stati di ricchezza, inoltre possiamo comprendere come il destino di ognuno sia legato alle nostre decisioni e a quelle delle persone dalle quali, in modo diretto o indiretto, dipendiamo.

 

Questo è il Perché le Neuroscienze rappresentano un punto di osservazione privilegiato per comprendere i fenomeni, valutare in anticipo gli errori sistematici e prevedibili, anticiparne le possibili conseguenze e soprattutto poter incidere sui risultati.

Il sistema della paura:

è un sistema emotivo ancestrale di origine evolutiva attraverso il quale riusciamo a percepire e prevedere i pericoli per la sopravvivenza. Panksepp lo definisce “uno stato negativo del sistema nervoso” che segnala un pericolo inducendo l’individuo in comportamenti come il nascondersi, l’immobilismo, la fuga.

 

E’ innata, (gli animali mostrano una capacità innata ad essere impauriti senza avere mai avuto esperienze negative) e come tutti i sistemi emotivi non è appreso attraverso le esperienze negative, ma si lega all’apprendimento solo se dalle esperienze negative impara ciò che deve essere temuto (conseguenze avverse).

 

E’ importante comprenderne come nello studio dell’apprendimento sia importante il condizionamento: un soggetto, in presenza di stimoli condizionati, un suono , una luce, seguito da uno stimolo non condizionato di dolore, presenta per lo stimolo condizionato, la luce, la stessa reazione dello stimolo al dolore.

 

Il sistema della PAURA è così potente che oltre a mostrare il condizionamento in tempi estremamente rapidi registra anche un condizionamento di contesto in cui a luogo lo stimolo condizionato. Il sistema della paura è il sistema di apprendimento più rapido.

I sistemi collegati e la chimica

Il sistema della paura è strettamente connesso con quello della collera che agisce attivando la paura nei nostri competitori la quale tende a ridurre l’impatto dei comportamenti rabbiosi (collera e rabbia sono diverse).

 

Dal punto di vista chimico agiscono come neurotrasmettitori/modulatori la serotonina ed in particolare vasopressina che tende ad aumentarle (più presente nel cervello maschile) e l’ossitocina che tende a diminuirle (maggiormente in quello femminile)  che potrebbe indicare una differenza di genere nel funzionamento del sitema della paura.

La reazione d’allarme potenziata.

Se il sistema è già attivo, la reazione di allarme ad uno stimolo successivo sarà molto più intensa e questo può spiegare alcune dinamiche, dallo studio del comportamento umano, fino all'andamento dei mercati finanziari.

 

Solitamente bassi livelli di atttivazione generano fenomeni di immobilità e tremolio, mentre attivazioni intense generano comportamenti di fuga.

Il sistema della paura è uno dei più potenti Perchè, può essere utilizzato?​

Il motivo preminente alla base dell'utilizzo scientifico è la forza dovuta alla funzione di protezione e tutela della sopravvivenza, agendo sulla quale i soggetti, una volta condizionati sono disposti ad accettare le obbligazioni imposte riconoscendole come utili in funzione dell’attenuazione del rischio di sopravvivenza legato alla paura senza essere in grado di riconoscerne la effettiva utilità per l’individuo, ovvero: “accetto qualsiasi condizione e ti ringrazio per avermi aiutato”. E' un meccanismo di controllo.

 

 

Dal punto di vista del comportamento la paura inibisce il comportamento proattivo, in effetti non protegge dal pericolo, per il quale è più utile la prudenza. La paura non aiuta nel riuscire a gestire una sistuazione perché, evita il pericolo e sarebbe sufficiente la determinazione oltre all’attenzione.

 

La paura è invincibile conduce a situazioni senza vie di scampo: l’immobilismo e la fuga, e se entra in funzione ti controlla. Ricorda! E' un sistema evolutivo primario. Prende il controllo sulle azioni anche in caso di livelli di attivazione modesti.

Potremmo associare la paura ad una visione immediatamente ristretta delle nostre facoltà che guardano a frame di ipotesi particolarmente ristrette è come se riducessimo improvvisamente il campo visivo su un unico punto senza possibilità di valutare l'ambiente circostante.

 

Il coraggio, NON è il contrario della paura ne l’antitodo, ma una sua conseguenza, è una reazione all’interno di un perimetro ancora più limitato della paura “… in queste circostanze cos’altro può accadere? ed allora decidi diversamente”.

Due Giudizi per una sola Emozione!

 

Quando la valutazione della conseguenza al medesimo stimolo assume significati opposti: una virtu oppure una intemperanza in funzione del giudizio successivo al risultato.

Il coraggio non è una virtù, i coraggiosi sono persone che hanno adottat,o comportamenti, rivelatisi successivamente casualmente riusciti in condizioni straordinarie, non diversi da coloro che vengono definiti sprovveduti o avventati per aver messo in atto i medesimi comportamenti, sempre in risposta a condizioni estreme o straordinarie che per casualità non sono riusciti ad imprimere un risultato positivo.

 

La paura determina azioni molto più rapide rispetto alla determinazione e all’attenzione, è nemica della mente organizzata, è una emozione da evitare, che interferisce con il sistema della ricerca…… che vedremo nel prossimo articolo.

 

 

Grazie Ruggero Mancini

 

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